Benazir Bhutto

Benazir Bhutto

Benazir BhuttoEra una donna bellissima.
Benazir Bhutto era tra le 50 più belle al mondo: elegante, aristocratica, il volto incorniciato dal velo bianco che ricordava la sua appartenenza religiosa.
Una donna nata in Pakistan, cresciuta tra l’America e l’Inghilterra, colta e raffinata ma sempre fortemente legata al suo paese che tanto l’amava quanto l’odiava.
Una donna che nessun dolore, nessuna avversità, nessuna calunnia avevano abbattuto. Unico momento di cedimento la morte, per impiccagione, del padre. Un momento mai dimenticato che è stato il viatico alla sua vita politica. Un destino. Chi sarebbe stata Benazir Bhutto se Ali Bhutto non fosse morto nel 1979? Forse una tranquilla signora della borghesia pakistana e invece è diventata il simbolo dell’emancipazione delle donne musulmane, una leader, un’icona, l’immagine “esportabile” di un paese sempre vissuto tra colpi di stato e poteri militari, nodo centrale della politica mondiale in Asia.

Una donna segnata dal destino. Il giorno in cui divenne primo ministro, per la prima volta, nel 1988, disse “volevo diventare ciò che mio padre è stato… ottengo sempre ciò che voglio e so che per questo mi uccideranno”. Ma a partire dal 1990 per Benazir Bhutto iniziano anni duri e la sua credibilità viene offuscata dall’ accusa di corruzione. Poi, l’esilio. Otto lunghi anni vissuti lontano dal suo Pakistan ma sempre lì con la mente e con il cuore e poi ad ottobre 2007 l’accordo con Musharraf e il rientro. Pronta alla candidatura per le elezioni di gennaio 2008. Pronta a visitare il suo paese in ogni angolo, a parlare con tutti, a stringere le mani, con tutti i rischi di una campagna elettorale vissuta sempre con e per i pakistani. In un’intervista, rilasciata nell’ ottobre scorso, Benazir Bhutto ha dettato il suo testamento “se non faremo campagna elettorale saranno i terroristi ad aver vinto… se faremo campagna elettorale rischiamo di essere vittime di violenza. È un enorme problema insolubile”. Ma lei aveva rischiato e sapeva che la morte l’aspettava dietro l’angolo e non ha avuto paura.