Il drive in di Arcore

Un quadro desolante, dove poche sono le “vergini che si offrono al drago”. Quasi tutte prostitute o comunque use a questa professione. Una scenografia coordinata da un direttore di telegiornale, ottantenne, che sceglie le ospiti  in relazione a definite  caratteristiche fisiche. Per esempio le russe sono escluse da questi “festini” perché “valchirie”, troppo imponenti. Sceglie i giochi da fare e come farli. Come ci si veste da infermiera e come “si cura” il premier. E a qualcuno di questi festini partecipa anche qualche  grande “commis” di Stato.

Un uomo, un capo di governo in balia di donne che lo descrivono come “ vecchio, ingrassato e che ha perso anche i capelli che si era rimesso”. Trattato insomma come “un vecchio babbione” qualsiasi. Eppure le ragazze prendevano bei compensi per quelle serate e la mitica Ruby è arrivata a chiedergli, con il suo avvocato, ben cinque milioni di euro per fingersi “pazza”  e dire “cazzate”.

Insieme al grande coordinatore, Emilio Fede, Nicole Minetti, consigliera della giunta Formigoni (il cattolicissimo Formigoni) che è, si passi il termine, “la maitraisse” della situazione. Una consigliera regionale che alla sua amica, invitata ad una delle serate, dice “Ti volevo briffare…ci sono varie tipologie di persone c’è la zoccola, c’è la sudamericana che non parla italiano e che viene dalle favelas, quella di mezzo, quelle più serie,come B. F., e poi ci sono io che faccio quel che faccio…”.

La stessa Minetti, parlando con Fede, di due sorelle frequentatrici delle serate e che si erano lamentate di aver ricevuto un appartamento più piccolo delle altre, dice “dovrebbero baciare per terra per quello che hanno avuto”.

Sesso in cambio di una casa, di un passaggio televisivo e per le più brave anche qualche comoda poltrona politica.

Più che pensare a Pasolini e al suo film “le 120 giornate di Sodoma”, pare di avere davanti un set di Fellini, onirico, lontano dalla realtà ( anche se purtroppo così non è).

Un uomo che tiene in mano le redini di uno Stato e che è tenuto in pugno da prostitute, minorenni, “papponi” (di vario genere, età e qualifica).

Un uomo che per uscire dall’empasse dichiara di avere una fidanzata. Una fidanzata che i suoi legali e collaboratori stanno”individuando” in questi giorni, e che potrebbe essere Roberta Bonasia, classe 1984, Miss Torino 2010, che pare sia stata la preferita in un certo arco di tempo anche se Ruby-rubacuori dice “…per lui Noemi è un angelo io sono il culo…”

Questo scenario pare trasparire dalle carte giunte in parlamento dalla Procura di Milano. Un quadro della nostra società che Cettolaqualunque ha espresso benissimo in “più pilu per tutti”. Questa è la nostra Italia.