Coronavirus: una rete di medici che parte dall’estero. Cento dottori in rete

Operatori sanitari in prima linea durante l’emergenza, pazienti che stanno uscendo e che faranno la convalescenza a casa. Stiamo partendo per il post emergenza cosa succederà?

100 operatori sanitari italiani (medici, psicologi) – ma che vivono e lavorano in Germania, Francia, Svizzera, Norvegia, Perù – hanno deciso di mettersi in rete e dare un supporto ai colleghi italiani che lo tsunami “coronavirus” ha sottoposto a turni faticosi e a impatti emotivi devastanti, grazie all’iniziativa di Laura Garavini, parlamentare italiana eletta in Germania.

All’estero molti sono rimasti colpiti dallo spirito di dedizione del nostro personale ospedaliero o dei nostri medici di base. In alcuni Paesi, questi ultimi hanno chiuso gli studi privati, messo in cassa integrazione i dipendendi per la paura che ricevere i pazienti mettesse a rischio la propria vita. In effetti erano privi dei dispositivi di protezione ma è stata una reazione ben diversa dai nostri medici di base. E comunque l’esperienza italiana è servita anche ad altri Stati per prepararsi a gestire la pandemia.

Lo strumento

Ora, in qualche modo, si vuole alleggerire il peso che sopporta il nostro personale sanitario e così Luisa Mantovani Loeffler, Direttrice Divisione di Oncologia del KliniKum St. George GmbH di Lipsia, ha cooptato i suoi colleghi italiani sparsi in Europa e nel mondo per mettere su un sistema di monitoraggio digitale, per i pazienti dopo la fine del lockdown, ma che può anche essere uno strumento a cui i nostri operatori possano appoggiarsi per fare assistenza domiciliare o anche psicologica  per chi, essendo stato in prima linea, ha fenomeni di burning out.

Luisa Mantovani ha messo in moto una rete informatica tedesca ( di circa 42mila persone) per creare, partendo dalle specifiche dell’Istituto Superiore di Sanità e del corrispettivo tedesco Robert Koch, un triage digitale che permetta di fare, in breve, un self ceck e un monitoraggio. Alla fine del ceck si potrà accendere  una luce verde, non ci sono problemi; una luce arancione, chiedere al proprio medico; una luce rossa, andare in ospedale. Questo meccanismo digitale potrà aiutare alla fine del lockdown per monitorare nuovi contagi o ricadute o anche la possibilità di riaprire intere zone.

Luisa ci spiega che tre sono i punti fondamentali:

1. Triage digitale, per le persone che vogliono/possono  valutare il loro rischio di infezione; il check puó essere naturalmente ripetuto piú volte  (in Germania si chiama Coronaeins; in Italia sará applicato alla piattaforma da vinci salute) -gratuito in tutti e due i paesi

2.  Monitoraggio digitale domiciliare, da applicare ai pazienti Covid-19 che sono  in trattamento domiciliare; consente al medico curante di avere una documentazione del decorso clinico . Questo modulo sará pronto e online tra 10-15 giorni (variante tedesca= Coronaeins; variante Italiana = da vinci salute), anche questo gratuito

3. Consulenza Online (piattaforma davincisalute) completamente gratuita.

Luisa Mantovani e i suoi colleghi sono partiti dall’idea che i medici, soprattutto quelli di base, vanno aiutati soprattuto nel post emergenza. Lei dice “Se le persone che possono non fanno cose buone c’è spazio solo per il peggio”. E si sono messi a disposizione, gratuitamente, del loro Paese di origine.

In tutto questo Luisa, che nel suo lavoro di oncologa ha sempre prediletto l’approccio olistico, ha trovato il tempo di inventare un evento di “farfalle digitali”. I bambini tedeschi stanno inviando disegni con i nomi e le missioni delle farfalle. Digital artist italiani ne faranno uno show immersivo e alla fine del lockdown i bambini/ragazzi che hanno inviato le farfalle saranno invitati al Festival delle farfalle. 

E la scelta della farfalle è simbolica: da una larza nasce una creatura bellissima, colorata simbolo della rinascita a cui ci prepariamo tutti.

(Pubblicato su Tiscalinews il 14 aprile 2020)