Stazione Termini ore 17 di venerdì 11 marzo. Il treno per Napoli parte in ritardo di 25 minuti…quasi la normalità per tutti i viaggiatori che scendono verso il sud. Salendo sul treno si scopre l’arcano il ritardo è dovuto al fatto che il treno proveniente da Bologna e diretto a Napoli ha il locomotore rotto e quindi i suoi passeggeri vengono trasbordati sull’Eurostar 9519 alla ricerca di un posto e qui inizia un’altra odissea perchè questo non è un treno sostitutivo e quindi i posti non corrispondono. Agitazioni, scontri verbali e poi tra i passeggeri si stabilisce una solidarietà goliardica che aiuta a superare anche l’ennesimo stop a Cassino ” ma di soli 5 minuti”, avverte il capotreno! Uno dei passeggeri, napoletano verace, dice “in fin dei conti se penso che vivo in questo Paese sono già contento che non mi sono venuti a picchiare a casa”,la signora che gli siede affianco chiosa “E nel caso sarebbe colpa sua che non ha chiuso bene la porta”. E con buona pace di tutti si arriva a Napoli con 50 minuti di ritardo e il biglietto non sarà rimborsato perchè adesso Trenitalia rimborsa solo dopo un’ora di ritardo ( un escamotage per evitare troppe richieste!). Viaggiare da Roma in giù è ancora un terno al lotto, con carrozze Eurostar (soprattutto quelle verso la Calabria) che hanno oltre vent’anni e sulle quali paghi la stessa tariffa di un Roma Bologna con tutti i confort). Questo paese è diviso in due perchè conviene che lo sia e le grandi aziende che parlano di innovazione, di sviluppo lo tengono ancora arretrato. Arrivati a Napoli inizia il problema spostamento in città, sempre ingolfata dal traffico ed è così che viene fuori un’altra battuta : “A Napoli la corsia preferenziale è per chi la preferisce e non semplicemente per bus e taxi!”.Forse è la capacità di sorridere di tutto che permette di resistere in un questa nostra Italia. L’ultima battuta : “magari la volta prossima stiamo attenti a chi votiamo”.