Disordine pubblico

Il criminologo Francesco Carrer dice: “il protest policing, cioè il controllo della protesta, è uno dei compiti più delicati: non sono in gioco “solo” le libertà personali, ma anche i diritti di partecipazione politica dei cittadini e perciò l’essenza stessa del sistema democratico.”

E il controllo della protesta , in questo momento storico, è sicuramente più delicato che in altri, e sarà determinante nel prossimo futuro.

Un futuro che già si avverte dagli scontri di Bologna al corteo di Roma e  il 15 ottobre i giovani indignados italiani sfileranno nella capitale dove , al Capranichetta, verrà presentato OUTSIDER il partito degli esclusi.

La tensione è alta e proprio adesso invece vengono a galla tutti i problemi di organici e strumenti nell’ordine pubblico. Sono già un paio di anni che si parla di benzina che manca, di manutenzione all’osso, di carta da fotocopie acquistata con i soldi del personale o regalata da qualche anima buona.

Gli uomini già nello scorso anno erano sotto di 17000 unità ( vedere allegato ndr). Claudio Giardullo della SILP CGIL lancia l’allarme “nel 2013 mancheranno 40 mila uomini”. Un grido d’allarme per un settore importante per la sicurezza del Paese e dei cittadini e su cui si  è giocato molto nella campagna elettorale e nell’azione di governo.

Carenza organica_11 ottobre

D’altra parte , in tutte le città italiane, nei commissariati sono diminuite le macchine a disposizione. Spesso tra un turno che smonta ed il montante se succede qualcosa può capitare di non avere macchine da far uscire. E sono gli uomini di Polizia, Carabinieri quelli che sono il vero front office con il cittadino. Quelli a cui noi tutti ci rivolgiamo quando abbiamo bisogno.

Diciamo che l’allarme negli ultimi due anni era stato tacitato con il  FUG (Fondo Unico di Giustizia). Perché il Ministro Maroni ed il Ministro Tremonti avevano rassicurato che i tagli sarebbero stati,almeno in parte, coperti dai fondi sequestrati ai mafiosi e raccolti nel FUG e gestiti da Equitalia.

La commissione Antimafia ha chiesto più volte di conoscere l’esatta entità di quel fondo e solo ultimamente su pressante richiesta del Presidente della Commissione, Senatore Pisanu, finalmente si  è scoperto che i fondi a disposizione, per questo anno, sono circa 300 milioni di euro e non il miliardo ed oltre messo nelle voci di bilancio degli anni passati.

La cosa buona è che in bilancio adesso c’è la cifra esatta e non si può più barare. La cosa triste  è che è evidente che non si  è fatta nessuna politica lungimirante sull’ordine pubblico. Si  è pensato solo alla gestione della “repressione” quotidiana tanto che molte sezioni anticrimine, soprattutto nelle grandi città, abbondano di fascicoli su immigrati, vù cumprà ma si sono persi di vista i nomi dei grande del crimine che nei prossimi 5 anni potrebbero “inghiottire” interi quartieri e città.

Intanto gli straordinari non vengono pagati da mesi ( vedi Vigili del Fuoco di L’Aquila che aspettano gli straordinari dal terremoto del 2009), nonostante comunque non ci sia nessuno che rifiuti di fare il suo dovere. Intanto non si possono portare i detenuti alle udienze.

Enzo Marco Letizia, Segretario Nazionale dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, dice :”Tutti  gli allarmi che sono stati lanciati negli anni addietro oggi sono una triste realtà, siamo sull’orlo del baratro, le risorse finanziarie poste a disposizione dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza sono del tutto insufficienti a garantire la sicurezza dei cittadini. In sofferenza non c’è solo l’organico, bensi, anche il controllo del territorio, il funzionamento della Direzione Investigativa Antimafia, la protezione dei pentiti e dei testimoni di giustizia, il parco delle autovetture per espletare i servizi di prevenzione di polizia giudiziaria, il razionamento della benzina, il taglio sulle missioni di polizia giudiziaria (ridotte al lumicino). A breve passeremo da un insicurezza percepita ad una drammatica insicurezza reale con scenari imprevedibili.”

 

(pubblicato su www.malitalia.it e su www.libdro.it)