Battaglia di Mosul: pronti a combattere casa per casa

VW DX MOSUL

Ieri mattina alle 8, ora di Baghdad, è arrivato l’annuncio dell’inizio dell’offensiva per riprendere la parte ovest della città di Mosul.
La parte est è in mano irachena, la liberazione completa, iniziata ad ottobre, è avvenuta il 18 gennaio scorso. Come ad ottobre scorso, due giorni
fa l’aviazione irachena ha effettuato il lancio di volantini con i quali si annunciava alla popolazione, ancora nelle mani del sedicente stato islamico, l’imminente avanzata delle forze armate irachene e la liberazione dei territori dai terroristi del Daesh.

L’offensiva è partita dalla parte sud, a tenaglia, sull’asse che parte dal villaggio di Atbah e dal villaggio di Hamam Ali. Obiettivo è l’aeroporto della città irachena. Nell’operazione sono coinvolte sia la Polizia Federale ( FEDPOL ), che da tempo stazionava in quell’area in attesa dell’offensiva, la nona divisione corazzata e le forze antiterrorismo che dopo essere state protagoniste nella parte est, si accingono ad un altra dura battaglia. Anche le milizie popolari, a maggioranza sciite, hanno annunciato i loro coinvolgimento nelle operazioni per la liberazione della parte ovest di Mosul , dove risultano esserci ancora 750000 abitanti, molti di fede sunnita.

Anche Stati Uniti e Francia prendono parte all’operazione con bombardamenti sulla postazioni dell’Isis nella zona ovest.

alabadi
Il Primo Ministro iracheno, Al Abadi, ha dichiarato che le operazioni saranno orientate a salvaguardare la popolazione civile cercando di ridurre al minimo ogni loro coinvolgimento nella battaglia.

Questo conferma che le operazioni dureranno a lungo e che si combatterà “casa per casa”. Tutte le fonti sono concordi nel riferire che le attività,con molta probabilità, arriveranno fino alla prossima estate. Una battaglia che si protrarrà così a lungo pone dei problemi ai terroristi dell’Isis: i rifornimenti.

In questo momento loro sono stretti tra gli iracheni che spingono da est e da sud, i curdi, che non intervengono,ma che li chiudono a nord ovest. E sulla via per la Siria, cioè verso Raqqa unica fonte per i rifornimenti, sono schierate per circa 10 km di profondità, le milizie sciite e i curdi. Questo nella zona di Tal Afar, dove si pensa sia nascosto il Califfo Al Baghdadi, e dove due giorni fa il Daesh ha provato a sfondare. Ma le milizie di Al Hashd al Shaabi hanno avuto la meglio dei 150 miliziani dello stato islamico che hanno provato a riaprire il corridoio verso la Siria ( da Qaiyara a Tal Afar, tutte le linee di rifornimento verso la Siria e Raqqa, sono state tagliate con l’occupazione dei territori da parte delle milizie sciite che si sono ricongiunte a Nord con i Curdi.)

La via per Raqqa è l’unica possibilità di salvezza, ma in questo momento non sembra praticabile e se la situazione rimane questa i terroristi, chiusi come topi, a Mosul, venderanno cara la pelle e la battaglia di liberazione della città potrebbe diventare una vera tragedia umanitaria.
(pubblicato su globalist.it)