La5 un canale per donne: sì, ma quali?

(di Domenico Naso – Farewebmagazine) 

 La nascita di un nuovo canale, soprattutto se contribuisce ad arricchire l’offerta per adesso scarsa del digitale terrestre, dovrebbe farci esultare. E la partenza de La5, nuovo canale Mediaset dedicato alle donne che comincerà le trasmissioni stasera alle 21, riesce solo in parte a farci gioire. Di buono, dicevamo, c’è che i colossi televisivi italiani cominciano a investire sul digitale gratuito non solo con repliche trite e ritrite, ma anche con programmi nuovi di zecca, produzioni (seppure a basso costo) solo per il pubblico del digitale, croce e delizia della nuova televisione.

Quello che ci convince meno, invece, è la vera e propria “linea editoriale” del nuovo canale femminile del Biscione. Sì, perché se stiamo parlando di un canale all pink, tutto dedicato alle donne, bisogna capire innanzitutto di che donne stiamo parlando. A giudicare dal primo palinsesto presentato in pompa magna da direttori, channel manager, funzionari e dirigenti (guarda caso tutti uomini), c’è ben poco da esultare. Provate a indovinare chi ha firmato il primo programma nuovo di zecca, tutto per La5. È Antonio Ricci, il padre di Striscia la notizia, l’ideatore delle Veline, quel modello femminile non proprio edificante che ha creato in Italia un vero e proprio ritorno, meno ideologico e più pragmatico, del femminismo italico.

E a condurre Le nuove mostre, striscia quotidiana che offrirà al telespettatore il peggio della tv del giorno prima, sarà condotto proprio da loro, la bionda Costanza e la mora Federica, le veline di Striscia.
Un altro contenuto esclusivo del nuovo canale è l’imperdibile (sic!) Ciao Darwin: istruzioni per l’uso, backstage dello show ideato e condotto da Paolo Bonolis. Anche Ciao Darwin, in effetti, non si è mai distinto per una concezione decorosa e rispettosa della donna. Basti pensare alla bella statuina muta chiamata Madre Natura, o ai commenti maschilisti che accompagnano l’immancabile sfilata in lingerie delle concorrenti. D’altronde, con molta onestà intellettuale, Bonolis ha sempre dichiarato di volersi dedicare, con Ciao Darwin, al disimpegnatissimo filone “tette e culi”, rivendicano la liceità della scelta ultraleggera.
Altra chicca per le donne di età compresa tra 15 e 40 anni (il target del nuovo canale) è la riproposizione in prima serata delle puntate di Beautiful. Le vicende libertine e amorali della famiglia Forrester sbarcano, dunque, nel prime time, confermano che il target femminile di cui sopra non è proprio composto da donne impegnate ed emancipate.

Soap opera, veline e tv “tette e culi” (senza dimenticare i concerti del tour estivo degli Amici di Maria De Filippi): questo il primo menu, che rischia di risultare indigesto. La storia è sempre uguale, in tv, in politica, in ogni ambito della vita quotidiana: di quello che vogliono le donne, dei loro bisogni e dei loro gusti, delle loro inclinazioni e aspirazioni, se ne occupano gli uomini. Con l’ovvio risultato di rappresentare un universo femminile lontano anni luce dalla realtà e facendo capire alle donne, magari quelle più indifese, che quello che vogliono è proprio questo, niente di più. Benvenuto al nuovo canale per le donne, dunque. Ma la domanda è una, semplice, diretta e lineare: per quali donne, di grazia?